Sono una novità che arriva dagli Stati Uniti, ma non sono come le altre banche, non sono come quegli istituti di credito che hanno generato la crisi economica che ancora oggi si fa sentire in tutto il mondo.

Le green bank pubbliche nascono con l’intento di sostenere tutti quei progetti immobiliari, che si tratti nuovi di nuove costruzioni o di ristrutturazioni, che hanno come obiettivo il raggiungimento della cosiddetta efficienza energetica. Il loro obiettivo principale però, più di una vera e propria attività di finanziamento, che andrebbe in contrasto e in concorrenza con quella fatta dalle banche private, è di trovare investitori interessati e soprattutto offrire garanzie creditizie quando quelle di chi chiede un finanziamento non sono sufficienti. In questo modo, le green bank svolgono anche attività di tipo commerciale, principalmente retail.

Secondo dati ricavati dall’esperienza americana, le banche verdi sino adesso hanno investito 1,5 miliardi di dollari e si calcola che per ogni dollaro pubblico speso nel settore dell’efficienza energetica, un privato ne spenda almeno cinque. Nel solo stato di New York, dove questa particolare tipologia di banche è attivo dal 2014, saranno spesi 220 milioni di dollari, nei prossimi anni, per installare pannelli solari in otto grandi impianti industriali e 6.200 tetti residenziali.

Spesso queste banche sono anche un obiettivo strategico di colossi finanziari. Nel 2016, nel Regno Unito, la Green Investment Bank, è stata acquistata, per 2 miliardi di sterline, dal gruppo finanziario australiano Macquarie.

In Italia il fenomeno ancora non decolla

Enti simili sono diffusi in tutto il mondo, dagli Stati Uniti, appunto, sino alla Gran Bretagna, dal Giappone, all’Australia. Il fenomeno, complice anche un ritrovato spirito imprenditoriale ecologista, sta trovando riscontri positivi presso enti pubblici e privati.

In Italia però, le green bank non sono ancora molto diffuse. Gli istituti di credito privati, sono restii a concedere finanziamenti elevati per questo tipo d’investimenti e gli unici progetti che si riesce a portare avanti sono quelli a basso budget.

A risollevare un po’ il settore, fortunatamente, ci pensa la Cassa depositi e prestiti, istituto controllato dal Ministero del Tesoro, che dallo scorso anno ad oggi, ha speso quasi 300 milioni di euro per finanziare attività di ammodernamento strutturale ed energetico, svolgendo però la sua attività, relazionandosi con soggetti pubblici o istituzionali.

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