Si è concluso lo scorso 23 settembre, a New York, il Climate Action Summit, l’evento più importante della tre giorni promossa dall’Onu per richiamare i grandi della Terra ad agire, con nuove strategie politiche, a contrasto del cambiamento climatico. L’iniziativa fa seguito al grave allarme, lanciato a inizio agosto, da oltre 100 scienziati provenienti da 52 paesi diversi che, insieme, hanno evidenziato la drammatica necessità di un intervento urgente per contrastare la grave emergenza climatica globale. Prima del vertice, anche i giovani di tutto il mondo, riuniti dal movimento  Climate Strikes for Future, lanciato dalla giovane attivista svedese Greta Thunberg, si sono mobilitati per richiamare l’attenzione sul problema. 

Nel corso dei lavori, l’Onu ha annunciato un primo, importante risultato: 66 paesi, 102 città e 93 imprese si sono impegnate a raggiungere zero emissioni entro il 2050. Un obiettivo ormai imprescindibile nella lotta contro il tempo per contrastare cambiamenti climatici a lungo termine. Non è stato il solo annuncio importante: 68 Paesi hanno dichiarato di volersi impegnare per rivedere gli impegni sui piani climatici entro il 2020, alzando gli standard per contribuire a ridurre le emissioni inquinanti in maniera più decisa. Nel 2020, del resto, i 195 stati firmatari degli Accordi di Parigi dovranno nuovamente presentare i loro piani per l’ambiente e i nuovi impegni a contrasto del riscaldamento globale. Trenta Paesi, inoltre, hanno aderito a un’alleanza strategica per fermare la costruzione di nuove centrali a carbone a partire dal 2020. Infine, ma non meno rilevante, la ratifica da parte della Russia – che a Norilsk ospita l’insediamento industriale metallurgico più inquinante al mondo – dell’accordo di Parigi.

Il nostro futuro non può prescindere dall’affrontare, con coraggio e serietà, il tema del riscaldamento globale. Contrastare questo fenomeno, dalle conseguenze potenzialmente catastrofiche per il nostro Pianeta, richiede scelte politiche ben precise e una visione di lungo termine. Anche il sistema imprenditoriale, come dimostrano i risultati conseguiti dal summit sul clima che si è svolto a New York sotto l’egida dell’Onu, può rendersi protagonista di questo processo virtuoso, con idee, competenze, pratiche improntate al fare impresa in maniera etica e sostenibile”. 

Antonio Carmine Vitale
(Amministratore unico Enega srl)