Unione Europea bocciata sulla riduzione del consumo di energia. A sancirlo è Eurostat, che in una nota del 4 febbraio 2020 sottolinea come non siano stati raggiunti gli obiettivi di efficienza energetica prefissati in vista del 2020: l’impegno era quello di ridurre il consumo energetico del 20% entro quest’anno, ma il consumo di energia primaria (la domanda totale di energia di un Paese) e finale (l’energia totale consumata dagli utenti) è ancora rispettivamente del 5% e del 3% superiore rispetto agli obiettivi prefissati.

Il consumo di energia primaria dovrebbe ammontare a non più di 1.312 Mtep (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio) e nel 2018 il dato relativo all’Unione Europea è rimasto stabile: 1.376 Mtep, lo 0,71% in meno rispetto all’anno precedente ma del 4,9% superiore all’obiettivo di efficienza per il 2020 e del 22% maggiore rispetto all’obiettivo da raggiungere entro i prossimi 10 anni. Obiettivo mancato anche quello relativo al consumo finale di energia, 959 Mtep, con il dato 2018 che parla di 990 Mtep, +0,02% rispetto al 2017. 

Sono 11 su 27 gli Stati membri nei quali il consumo di energia primaria è diminuito tra il 2017 e il 2018, con il calo maggiore fatto registrare dal Belgio (-5%) seguito da Grecia e Austria con il -3% e da Germania e Slovacchia con il -2%. Il consumo di energia primarie è invece aumentato in 12 Stati: è l’Estonia il Paese con l’incremento più elevato, +9%, a seguire Lettonia (+5%) e Lussemburgo (+4%). L’Italia non ha fatto registrare alcuna contrazione complessiva dei consumi, piazzandosi al quarto posto sia per consumo di energia primaria che per consumo di energia finale dietro Germania, Francia e Regno Unito (i dati si riferiscono al periodo pre-Brexit).

Lo sviluppo di modelli di produzione più verdi non può che passare anche da efficaci politiche volte a consolidare azioni di riduzione dei consumi energetici. Continuare a consumare energia come stiamo facendo non farà che aggravare l’impatto sull’ambiente su scala globale, ponendo nuove complesse problematiche per il futuro”.

Antonio Carmine Vitale
(Amministratore unico, Enega srl)