In Italia dal 4 maggio è partita la Fase 2 con un graduale e prudente allentamento delle misure restrittive adottate a seguito dell’emergenza Covid-19. Il settore dell’energia può giocare un ruolo da protagonista nella ripartenza, a cominciare dagli obiettivi individuati all’interno del Piano nazionale per l’energia e il clima (Pniec) e da quelli fissati dall’Unione europea sulla via della decarbonizzazione. Target nazionali ed europei che, se combinati, sono in grado, secondo uno studio di Confindustria Energia, di attivare una grande mole di investimenti con ricadute positive per il sistema economico e i livelli occupazionali.
Secondo il rapporto, da qui al 2030 sono in ballo 110 miliardi di investimenti con il settore delle energie rinnovabili come leva trainante. In base ai target stabiliti dal Pniec, gli investimenti cresceranno del 30% circa per impianti solari ed eolici, bionergie e biometano. In crescita anche gli investimenti destinati a potenziare accumuli elettrici e stoccaggi, asset fondamentali per garantire la tenuta del sistema.
Un impatto importante sul sistema economico nazionale che lo studio quantifica in una cifra pari a 350 miliardi, con un effetto sul Pil del +0,8% in media nei prossimi dieci anni e ricadute occupazionali quantificabili in 135 mila unità lavorative annue. Altro elemento da non trascurare è la sostenibilità ambientale, grazie alla diminuzione delle emissioni inquinanti.
Un potenziale poderoso, quindi, con effetti benefici su economia, sistema imprenditoriale, occupazione e ambiente e che conferma il ruolo centrale del settore energia, anche come traino all’uscita dalla crisi economica causata dal Covid-19.
“Il settore energia si candida ad essere protagonista della ripresa post pandemia. In linea con gli obiettivi di transizione energetica previsti dal Pniec e dalle strategie europee, è importante sfruttare le opportunità economiche legate a questo necessario cambio di paradigma: investimenti, innovazione, competitività e creazione di occupazione di qualità saranno le direttive lungo le quali ci auguriamo che il settore possa muoversi nel prossimo decennio”.
Antonio Carmine Vitale
(Amministratore unico Enega srl)
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