Il 2019 ha fatto segnare un record importante per l’energia da fonti rinnovabili: in Europa, infatti, eolico e fotovoltaico insieme hanno prodotto più energia elettrica del carbone, la cui produzione è scesa del 24% rispetto al 2018. Un vera vera e propria battuta d’arresto che ha contribuito a un -12% di emissioni totali di CO2 del settore elettrico, rispetto ai 12 mesi precedenti. I dati sono contenuti nel Rapporto “The European Power Sector in 2019”, realizzato da Agora Energiewende e Sandbag

In tema di rinnovabili, invece, il mix energetico europeo si è avvicinato al 35% nel 2019. Carbone e lignite hanno contribuito per il 14,6% alla generazione di elettricità in Europa. L’eolico e il fotovoltaico combinati sono arrivati insieme al 17,6%. In confronto al 2018, carbone e lignite hanno generato 150 TWh in meno in confronto, l’eolico ha  invece generato 54 TWh in più. Un +14% al quale hanno contribuito soprattutto le performance di Paesi come Germania, Gran Bretagna, Francia, Svezia e Spagna.

Cresce del 7% l’output del fotovoltaico: protagonisti di questo incremento soprattutto Olanda, Spagna e Francia. Italia e Germania hanno contribuito con +1 TWh di produzione a testa.

Si legge nel Rapporto che l’Italia, insieme con Germania e Grecia, è il paese che ha avuto il livello più alto di generazione FV sul mix totale di generazione (8%). Le rinnovabili, in totale, hanno fornito 43 TWh di generazione netta in più nel paragone con il 2018, con l’idroelettrico che ha perso 21 TWh.

Guardando alle strategie e agli obiettivi del futuro, il Rapporto evidenzia che agli Stati membri, per raggiungere i target al 2030 individuati dalla Commissione Ue, resta ancora molta strada da fare. Centrare tra 10 anni il 57% di rinnovabili nel mix elettrico significherà portare eolico e fotovoltaico a raddoppiare e quasi triplicare la loro incidenza nel mix di produzione. 

Attraverso la strategia politica definita all’interno del Green New Deal, l’Ue mira alla riduzione del 50-55% delle emissioni di CO2 nel 2030. Un obiettivo molto ambizioso che renderà necessaria una profonda e drastica trasformazione dei sistemi economici europei e dei modelli di produzione industriale. Un mutamento che dovrà andare di pari passo con il progressivo abbandono delle fonti fossili a favore di quelle rinnovabili. 

“La strada da percorrere è già tracciata dalla Commissione europea: serve consolidare una strategia politica in grado di contribuire all’evoluzione degli attuali modelli di produzione verso la tanto auspicata svolta green che tanti benefici è in grado di innescare, sia in termini economici che ambientali e occupazionali”.
Antonio Carmine Vitale
(Amministratore unico Enega srl)