L’International Energy Agency ha diffuso i dati del World Energy Outlook che fornisce un quadro di come i sistemi energetici globali si evolverebbero se i governi non apportassero modifiche alle politiche correnti. Cosa accadrebbe se il mondo continuasse sulla strada attuale, senza cambiamenti nelle sue politiche?  Secondo i dati elaborati dall’Iea, la domanda di energia crescerebbe dell’1,3% ogni anno fino al 2040, con un costante incremento delle emissioni e potenziali conflitti e tensioni a livello geopolitico. 

Passando invece ad analizzare le strategie politiche già annunciate, il mondo vedrebbe una crescita della domanda di energia dell’1% l’anno fino al 2040. L’energia solare coprirà almeno metà della nuova richiesta e il gas naturale un altro terzo. La domanda di petrolio smetterà di crescere negli anni 2030 e il carbone diminuirà. La crescita delle emissioni finalmente rallenterà, ma prima del 2040 gli obiettivi condivisi di sostenibilità non saranno raggiunti. Per arrivare a concretizzare tali obiettivi, come per esempio quelli previsti dall’Accordo di Parigi, servirebbe invece il dispiegarsi di un nuovo scenario, quello incentrato sullo sviluppo sostenibile. 

 L’Iea ha calcolato che almeno un quinto della crescita di domanda di energia nel 2018 è dovuta a estati più calde che hanno spinto all’uso di condizionatori o ai bisogni di riscaldamento dopo fenomeni di freddo estremo. In materia di approvvigionamento, saranno solare e eolico a fornire più di metà della crescita di generazione elettrica al 2040, nello scenario relativo alle “politiche dichiarate”, e la quasi totalità in quello relativo allo “sviluppo sostenibile”. 

Infine, il report dedica un focus speciale all’Africa che, nello scenario delle politiche dichiarate, porterà il suo consumo di petrolio al superamento di quello della Cina, nel 2040. Diventa perciò fondamentale, per il continente africano, il ritmo di crescita del solare fotovoltaico che, a oggi, copre solo l’1% della capacità mondiale, e che potrebbe rappresentare un’opportunità, ecologica ed economica, di accesso all’elettricità per 600 milioni di africani.  

“Gli scenari identificati e analizzati all’interno del World Energy Outlook mostrano quanto ci sia ancora da fare per una transizione energetica maggiormente incentrata sulle rinnovabili e le grandi sfide che, in ogni continente con le dovute differenze, il mondo si troverà ad affrontare nei prossimi anni in materia di domanda di energia. Resta ancora molto da fare e la scommessa più grande resta quella di tenere insieme la crescente richiesta di energia con un modello di sviluppo basato sulla sostenibilità”.

Antonio Carmine Vitale
(Amministratore unico Enega srl)