Un forte impulso allo sviluppo delle energie rinnovabili grazie a procedure più snelle e a una visione strategica d’insieme. Lo scorso 30 marzo il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio per portare la quota di energie rinnovabili nel consumo energetico complessivo dell’Ue al 42,5% entro il 2030.  Ai Paesi membri è stato anche raccomandato di spingersi oltre la soglia stabilita, puntando al raggiungimento di un ulteriore 2,5% che consentirebbe di centrare il risultato del 45%. L’accordo potrebbe generare effetti importanti in particolare per Paesi come l’Italia nei quali, già da anni, la quota di fossili nel mix energetico è in costante calo. Nel 2020 si attestava però ancora al 78,9%.

Industria, i settori coinvolti dall’accordo Ue sulle rinnovabili

Il perimetro dell’accordo definisce anche i settori industriali nei quali la transizione green ancora non è stata pienamente avviata, come i trasporti e il settore immobiliare e la produzione industriale in generale.  In particolare, per quanto riguarda il comparto dei trasporti, l’accordo individua come obiettivo la riduzione del 14,5% delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 attraverso il ricorso alle rinnovabili. In alternativa, la percentuale ricoperta dalle energie pulite nel mix finale dovrà essere pari ad almeno il 29%. Sul fronte dell’industria, l’intesa stabilisce che l’utilizzo di energie rinnovabili aumenti annualmente dell’1,6%. Il 42% dell’idrogeno utilizzato nell’industria dovrà provenire inoltre da combustibili rinnovabili di origine non biologica entro il 2030 e il 60% entro il 2035.

Anche il settore immobiliare è investito della necessità di accelerare sulla transizione ecologica. L’obiettivo è quello di generare almeno il 49% di energia rinnovabile entro il 2030. Riscaldamento e raffrescamento dovranno essere inoltre garantiti attraverso l’utilizzo di energie rinnovabili, secondo una soglia minima calcolata specificatamente per ogni Paese membro.

Procedure semplificate per realizzare più impianti

Infine, meno burocrazia e procedure semplificate per la realizzazione degli impianti di produzione di energia rinnovabile. E’ un’altra misura stabilita dall’accordo provvisorio tra Consiglio e Parlamento europeo per accelerare le procedure di autorizzazione per i progetti in materia di energie rinnovabili. Una decisione che potrebbe avere un impatto importante in un Paese come l’Italia, ancora frenato dalle criticità legate a regimi autorizzativi troppo farraginosi.

“Le energie rinnovabili rappresentano il perno della transizione energetica e lo strumento fondamentale per garantire indipendenza e sicurezza energetica all’Europa. Ben vengano quindi tutte le iniziative finalizzate a rendere più snelle le procedure autorizzative per la realizzazione degli impianti”.

Antonio Carmine Vitale
(Amministratore unico Enega srl) 

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