Un piano per affrontare l’eventuale riduzione o taglio delle forniture di gas all’Ue da parte della Russia. La Commissione Ue sta per approntare una strategia condivisa per rispondere al possibile stop alle forniture da Mosca.

Un’interruzione che, a oggi, non appare sicura e che potrebbe arrivare tra qualche mese. Il piano, però, nelle intenzioni dell’esecutivo comunitario dovrebbe partire al più presto. 

Il focus sarà posto sul principio di “solidarietà” tra gli Stati membri per una reazione “coordinata”, che presuppone anche una “cooperazione transfrontaliera” orientata a definire criteri di priorità ottimali. 

Sì al risparmio coordinato della domanda

Nella bozza del documento si legge l’invito a un “risparmio coordinato della domanda”, per limitare gli effetti di possibili razionamenti nelle industrie.

Tre gli stadi individuati nella crisi del gas. Già oggi, 12 Paesi Ue si trovano in una fase di allerta, a causa di un taglio parziale o totale delle forniture di gas russo e hanno invitato famiglie e aziende a ridurre l’uso di riscaldamento e condizionatori.

Dal 20 luglio la seconda fase

Dal 20 luglio è partita la seconda fase incentrata sulla riduzione dei consumi a fronte dell’alto rischio di “un deterioramento significativo della situazione dell`approvvigionamento”

Dopo il 22 luglio, infatti, Gazprom ha fatto sapere che non sarebbe in grado di garantire il “funzionamento sicuro” del Nord Stream 1. Nell’ottica di rispondere a questa criticità, la Commissione propone l’obbligo per gli edifici pubblici di limitare il riscaldamento a 19 gradi e il raffreddamento a 25.