Actionaid: su clima più soldi per industrie inquinanti che per pratiche green

Più finanziamenti alle industrie inquinanti che a favore delle politiche green. Actionaid, nel rapporto “How the Finance Flows: the banks fuelling the climate crisis”, punta il dito sul ruolo delle grandi banche mondiali nell’affrontare la crisi climatica. Le cause che contribuiscono ad alimentare le emissioni inquinanti ricevono 20 volte più finanziamenti delle soluzioni di transizione ecologica.  Produzioni agricole incentrate su fertilizzanti, pesticidi, prodotti chimici e farmaceutici ad alto impatto ambientale: secondo i ricercatori di Actionaid, in particolare nel Sud del mondo, gli investimenti finanziari vanno in questa direzione e non a favore di pratiche green e sostenibili.

Ancora troppo sostegno alle industrie inquinanti 

Il rapporto mostra che i finanziamenti bancari forniti all’industria dei combustibili fossili nel Sud del mondo hanno raggiunto circa 3,2 trilioni di dollari nei sette anni trascorsi dall’adozione dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, con 370 miliardi di dollari forniti alle più grandi aziende agricole industriali operanti nel Sud del mondo. 

Arthur Larok, segretario generale di ActionAid International, ha dichiarato: “Questo rapporto non deve essere ignorato dalle banche che finanziano la crisi climatica. Il denaro mondiale scorre nella direzione sbagliata: dall’Accordo di Parigi, le banche hanno fornito 20 volte più finanziamenti ai combustibili fossili e alle attività agricole industriali nel Sud del mondo di quanto i governi del Nord abbiano fornito come finanziamenti per il clima ai paesi in prima linea nella lotta al clima. Tutto ciò è assurdo e deve finire”.

Agricoltura ed energia green, sì a nuove pratiche sostenibili

Il documento si concentra però anche sulle possibili alternative a queste pratiche dannose. Soluzioni come l’energia rinnovabile e l’agroecologia sono incentrate sulla leadership reale delle donne e dei giovani nel Sud del mondo, ma devono essere sostenute da precisi impegni delle politiche pubbliche.  In particolare, l’agroecologia, con la possibilità di promuovere pratiche sostenibili nella gestione delle colture, del bestiame, delle foreste e della pesca in un modo che rispetti la natura, eviti le emissioni, sia resiliente ai cambiamenti climatici e sostenibile, garantisce numerosi benefici ambientali, sociali e culturali, tra cui fornire una prima risposta alla scarsità di cibo e acqua e alla povertà.

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