Il biometano, prodotto attraverso il riutilizzo di sottoprodotti agricoli e rifiuti organici, è un carburante a zero emissioni, adatto a rendere sostenibili i trasporti e il settore agricolo e promuovere nuovi modelli verdi in tema di energia. Per valorizzare questa risorsa strategica, nasce la Piattaforma tecnologica nazionale sul (Bio)metano, la cui presentazione avverrà a margine dell’edizione 2016 di Ecomondo, che si terrà a Rimini, con il coordinamento di Cib (Consorzio Italiano Biogas) e Cic (Consorzio Italiano Compostatori) e la partecipazione di Anigas, Assogasmetano, Confagricoltura, Fise-Assoambiente, Legambiente, Ngv Italy, Utilitalia.

Il biometano si ottiene da biomasse agro-industriali, sottoprodotti agricoli, reflui zootecnici, colture di integrazione che non competono con la produzione alimentare e foraggera, dalla frazione organica dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata. L’Italia è il secondo produttore di biogas europeo, dopo la Germania, e il quarto produttore mondiale dopo Cina, Germania e Stati Uniti. In Italia sono oltre 1.500 impianti di biogas, dei quali circa 1.200 in ambito agricolo, con una potenza elettrica installata di circa 1.200 Mw, equivalente a una produzione potenziale di biometano pari a 2,4 miliardi di metri cubi l’anno. Il nostro Paese potrebbe potenzialmente arrivare a produrre fino a 8,5 miliardi di metri cubi di biometano, pari a circa il 12-13% dell’attuale fabbisogno annuo di gas naturale.

Tra le fonti rinnovabili, il cluster del biometano risulta il settore con le migliori potenzialità occupazionali, con 6,7 addetti per Mw installato e ha favorito la creazione di oltre 12mila posti di lavoro. Attualmente sono presenti in Italia solo 7 impianti di upgrading a fronte di 1.500 impianti a biogas. La Piattaforma tecnologica punta a mettere in rete le imprese private, favorendo progetti di investimento e networking con le istituzioni per delineare scenari favorevoli a nuovi percorsi di sviluppo.