Da pochi giorni la nuova Commissione europea, presieduta da Ursula von der Leyen, ha preso forma con la nomina dei commissari, tra i quali l’italiano Paolo Gentiloni, destinato all’Economia. In tema di ambiente ed energia, è da tempo che si pone l’accento sulla cosiddetta “agenda Ursula”, cioè l’insieme di obiettivi e proposte che la presidente ha messo sul tavolo per dare all’Europa una vera e propria svolta green. 

Von der Leyen ha definito quella per il cambiamento climatico la “mega sfida” che gli stati dell’Unione sono chiamati ad affrontare. “Mantenere il pianeta sano – ha spiegato nel discorso all’Europarlamento, che poco dopo ne ha sancito l’elezione – è la più grande responsabilità e opportunità del nostro tempo”

Al centro dell’agenda verde Ue, quindi, c’è l’obiettivo di far diventare l’Europa il primo continente a raggiungere la neutralità carbonica dal punto di vista climatico entro il 2050. Un traguardo ambizioso, che rende l’attuale obiettivo di riduzione delle emissioni del 40%, entro il 2030, decisamente insufficiente e da rivedere. Necessario andare oltre, per von der Leyen, “con un approccio in due fasi per ridurre le emissioni di CO2 del 50% o addirittura del 55% entro il 2030”.

Ai paesi Ue sarà proposto un “patto ecologico”, da sviluppare nei primi 100 giorni del mandato della presidente di origine tedesca, insieme con  l’istituzione di un fondo di transizione ecologica allo scopo di supportare le aree più fragili e bisognose d’aiuto. Von der Leyen ha dichiarato di voler sbloccare investimenti pari a mille miliardi di euro per rendere l’Europa verde e sostenibile, trasformando alcune funzioni della Banca europea per gli investimenti (Bei) in una banca per il clima. 

Cambio di rotta anche per il futuro dell’energia: l’agenzia di stampa Reuters ha anticipato in esclusiva la volontà di operare una radicale riforma della tassazione europea sull’energia, per la promozione delle tecnologie green. Stop anche agli incentivi dei combustibili fossili da parte delle Banca europea degli investimenti e via a tasse più salate per i trasporti marittimi e aerei.