Il 2020 è stato l’anno con il clima più caldo mai registrato, in linea con il 2016. Il dato è contenuto in un report diffuso da Copernicus Climate Change Service, l’ente che si occupa dell’osservazione sui cambiamenti climatici nell’Unione europea. Le temperature medie globali nel 2020 si sono attestate a 1,25 gradi C in più rispetto ai livelli preindustriali. Gli anni dal 2014 al 2020 sono stati i più caldi mai registrati, con il 2020 e il 2016 che hanno raggiunto il record per il singolo anno più caldo.

Gli scienziati si sono espressi esortando i governi e le industrie a ridurre drasticamente le emissioni inquinanti, per non perdere le esigue chance di raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi del 2015 ed evitare una catastrofica crisi legata al cambiamento climatico. “Gli straordinari eventi climatici del 2020 e i dati del Copernicus Climate Change Service ci dimostrano che non abbiamo tempo da perdere”, ha dichiarato Matthias Petschke, direttore dei programmi dell’Unione europea sulla navigazione satellitare. L’Europa ha avuto un anno ancora più caldo in termini di clima, con un aumento di 0,4 gradi rispetto al record del 2019. Il 2020 ha visto un aumento di 0,6 gradi rispetto alle temperature medie tra il 1981 e il 2010. Nell’Oceano Artico e nel nord della Siberia le temperature sono salite al livello record di sei gradi sopra la media precedente.

Il rapporto ha anche rivelato che le emissioni di anidride carbonica hanno continuato ad aumentare incidendo sul clima e raggiungendo un nuovo massimo di 431 parti per milione negli ultimi mesi dell’anno. Le cifre sono particolarmente allarmanti perché, a differenza del 2016, si è giunti a questi esiti poco incoraggianti senza il contributo di un evento meteorologico grave come l’uragano El Nino. L’aumento della temperatura ha portato con sé altri eventi climatici estremi come siccità, ondate di caldo e inondazioni.

Nel 2015, il mondo ha deciso di mantenere l’aumento della temperatura globale “ben al di sotto” di due gradi e, se possibile, al di sotto di 1,5 gradi. Un rapporto del Comitato consultivo per il clima delle Nazioni Unite, l’IPCC, non lascia dubbi sul fatto che un aumento di 1,5 sarebbe disastroso. Il record del 2020 è arrivato nonostante i blocchi globali che hanno portato a un drastico calo del 7% delle emissioni. Anche se ogni paese dovesse attenersi agli impegni assunti dall’Accordo di Parigi, le temperature globali raggiungerebbero comunque un aumento di 3 gradi C entro la fine del secolo.

“Se si va avanti di questo passo, con emissioni inquinanti da record e livelli di riscaldamento globale insostenibili, non ci sarà la svolta auspicata da più parti. Quella di una transizione green dei modelli di vita e di produzione che potrebbe salvare il Pianeta da una catastrofe imminente”. 

Antonio Carmine Vitale
(Amministratore unico Enega srl)