È stato recentemente presentato al Parlamento europeo il primo “MED & Italian Energy Report”, Rapporto annuale sul settore dell’energia in Italia e nel Mediterraneo. La ricerca è frutto della collaborazione strutturale nata tra SRM (centro studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo) e l’Energy Security Lab@Energy Center del Politecnico di Torino. Allo studio hanno collaborato il Joint Research Center della Commissione Europea (per le analisi sulle infrastrutture di gas naturale e della sicurezza degli approvvigionamenti) e la Fondazione Matching Energies. Il Rapporto è parte di un più ampio progetto di ricerca che hanno messo in campo SRM ed il Politecnico di Torino denominato ENEMED. L’intenzione è fornire dati, statistiche, modelli economici ed analisi che possano essere utili indicazioni per definire strategie da parte dei policy makers a tutti i livelli. L’iniziativa vuole monitorare l’evoluzione dei cambiamenti energetici che si stanno realizzando a livello mondiale e quali impatti avranno su Europa e Paesi del Mediterraneo. 

Alcuni highlights della ricerca, diffusi da una nota ufficiale di SRM:

  • La domanda mondiale di energia elettrica è ancora in prevalenza soddisfatta dalle fonti fossili: petrolio 34,2%, carbone 27,6% e gas 23,4%. I consumi sono concentrati su 3 aree: Cina, Stati Uniti, UE28. Esse rappresentano il 50% circa del totale (Cina 22% del totale, Stati Uniti 15%, UE28 12,2%). 
  • L’area del Mediterraneo e della regione MENA (Middle East & North Africa) incide per il 20% sulla produzione mondiale di fonti fossili; detiene quasi la metà delle riserve mondiali di petrolio ed oltre il 42% di quelle di gas naturale. Rappresenta, in termini di produzione, il 37% del petrolio mondiale e il 22% di gas naturale. 
  • Il gas naturale è una delle principali commodity per i sistemi energetici mondiali e le infrastrutture per il suo trasporto stanno assumendo rilievo crescente. La quota di questo combustibile sul totale prodotto a livello globale è passata in circa 45 anni dal 16% al 22%; mentre dal lato della domanda il gas naturale pesa per il 23,4%. 
  • L’Italia è ancora dipendente dall’estero per le importazioni di combustibili fossili: 78,6%. Il nostro Paese sta lavorando per sviluppare efficienza e risparmio energetico e fonti rinnovabili, la cui quota sulla produzione lorda elettrica è passata dal 17% del 2007 al 34%. 
  • La filiera dell’energia elettrica italiana, dalla produzione alla manifattura conta 30 miliardi di euro di Valore Aggiunto, produce 177 miliardi di fatturato. Vanta 23.500 imprese attive per circa 215.000 addetti. 
  • I porti italiani hanno un ruolo strategico come gate di accesso energetico gestiscono 184 milioni di tonnellate di rinfuse liquide ed il Mezzogiorno concentra il 45% del traffico energetico del Paese.