I target in materia di clima ed energia a livello europeo sono a rischio, se i progressi continueranno a questo ritmo. A lanciare l’allarme è la Corte dei conti europea, a seguito di un audit in merito al percorso in essere per tagliare del 55% le emissioni di gas serra rispetto al 1990, tra appena 7 anni. Secondo la Corte, non si intravedono segnali positivi per il raggiungimento degli obiettivi al 2030, una tappa fondamentale per guardare con serenità al traguardo, ancora più rilevante, della neutralità climatica entro il 2050

Obiettivo 2050, rischi e opportunità

Mancare l’obiettivo della neutralità climatica nei tempi previsti rappresenta un grave rischio. La crisi climatica, infatti, si avvicinerebbe a superare la soglia di guardia dei +1,5-2°C rispetto all’era industriale, con conseguenze tragiche. Il cammino della transizione ecologica va quindi ripreso e accelerato, anche considerando che, se gli obiettivi al 2020 sono stati mancati, questo è dovuto anche al contesto legato alla crisi economica e poi a quella sanitaria. L’Ue, sottolinea la Corte, si è impegnata a essere leader mondiale nella transizione verso la neutralità climatica. Un obiettivo ambizioso che richiama a una maggiore determinazione su tutte le emissioni di gas a effetto serra causate dall’Ue, in particolare comprese quelle prodotte dagli scambi commerciali  e dal trasporto aereo e marittimo internazionale. 

Più investimenti e un nuovo protagonismo del privato

I prossimi passi devono quindi andare in direzione di un maggiore sostegno finanziario da parte dell’Ue per il raggiungimento degli obiettivi climatici e un più forte coinvolgimento del settore privato che giocherà un ruolo fondamentale. Bruxelles ha stabilito che il 30% del bilancio 2021 – 2027 sarà impegnato a favore del clima. Si tratta di una cifra pari a circa 87 miliardi di euro all’anno, cioè meno del 10% degli investimenti totali necessari per raggiungere gli obiettivi per il 2030, stimati approssimativamente a 1.000 miliardi di euro all’anno. Il resto degli stanziamenti dovrebbe arrivare dai governi nazionali e dal settore privato. 

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