L’approvvigionamento energetico per i fabbisogni di Italia e Europa è legato ad accordi internazionali di scambio commerciale. Per questo motivo, la geopolitica mondiale ha un ruolo fondamentale e determina la sicurezza energetica del paese e dell’area geografica.

Le trasformazioni politiche che incidono in questo campo sono generalmente lente ma il panorama mutevole dei patti internazionali può avere impatti importanti, sulla soddisfazione dei fabbisogni energetici di una certa area.

L’Europa è il maggiore importatore di energia nel mondo, più della metà dell’energia che consuma è acquistata all’estero. Questo vuol dire avere una dipendenza energetica forte dall’andamento economico e politico delle altre aree del pianeta.

L’Italia importa il 15% circa di energia elettrica all’esterno del suo territorio, in particolare, la maggioranza di questa energia proviene da fonti nucleari francesi.

Oltre a quelle geopolitiche, anche le trasformazioni tecnologiche hanno un ruolo determinante e possono cambiare gli scenari nel medio e lungo periodo. Quello che accade nel campo delle rinnovabili avrà un impatto positivo e trasformerà almeno in parte gli equilibri nazionali e internazionali.

Il rapporto tra petrolio, gas e fonti rinnovabili per la produzione di energia sta cambiando gli scenari internazionali e probabilmente lo farà ancora di più nei prossimi anni. Attualmente la nostra produzione di petrolio è pari al 6% dei consumi e il resto è importato dall’estero.

Per quanto riguarda il gas, nel 2016 ne abbiamo importato 64 miliardi di metri cubi, pari al 6% del commercio mondiale di gas. Questa fonte di energia ci arriva da gasdotti e navi, da Russia, Algeria, Olanda e paesi del nord Europa. Quello proveniente dalla Libia, per via delle instabilità recenti di quell’aria, è diminuito.

Sempre nel 2016, il fotovoltaico ha registrato importanti risultati in Italia. Dopo Cina, Germania, Giappone e Usa, il nostro paese è il quinto nel mondo per produzione di energia elettrica attraverso il fotovoltaico. Anche con l’eolico siamo tra i primi 10 produttori mondiali di energia e questo è un ottimo risultato.

Il mix di fonti con le quali produciamo la nostra energia sta cambiando ma ancora per un po’ di anni il nostro paese avrà bisogno delle fonti tradizionali, per soddisfare i suoi consumi.

Probabilmente è proprio il gas che può sostituire le altre fonti tradizionali e più inquinanti. Il gas ci permetterà, inoltre, di compensare le oscillazioni di energia elettrica proveniente dalle fonti rinnovabili, stabilizzando così la produzione di energia necessaria ai nostri consumi.

Il panorama internazionale è mutevole, sia per i processi di innovazione tecnologica sia per via delle trasformazioni geopolitiche. Sicuramente l’Europa e l’Italia assumeranno nuovi ruoli e la scelta di realizzare il gasdotto TAP indica l’inizio di questo nuovo corso.

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