Il Governo sta valutando l’ipotesi di varare nuove misure da 4 miliardi senza fare scostamenti del deficit, per calmierare gli aumenti delle bollette. Un intervento ricorrendo ai proventi delle aste di CO2 e con la cartolarizzazione di alcuni oneri di sistema.
Durante il Question Time in Parlamento, il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha affermato che “il Governo è per ora intervenuto con provvedimenti contingenti, ma altri ne verrano perché purtroppo il problema sembra essere più strutturale”. Un’interrogazione dei parlamentari del Partito Democratico aveva chiesto al governo quali misure intendesse adottare per tutelare imprese e famiglie dall’aumento dei prezzi di energia elettrica e gas.
“Serve una strategia complessiva – ha aggiunto Cingolani – per la riduzioni di prezzi dell’energia e devo dire che in Europa, tutti i Paesi si sono comportati nello stesso modo. Ci sono interventi che possono essere presi in autonomia e azione di medio lungo termine, che richiedono una concertazione a livello europeo”.
Sul tema delle rinnovabili, il ministro ha sottolineato che “dobbiamo continuare ad accelerare il tasso di installazione delle rinnovabili e di tutte le infrastrutture necessarie alla decarbonizzazione. Quindi la semplificazione è fondamentale, e poi i nuovi incentivi: questa è una strada maestra non procrastinabile, dobbiamo farlo subito. Prima avremo il nostro parco di rinnovabili, prima certe trasformazioni importanti diventeranno vantaggiose e possibili. Infine dobbiamo proteggere i consumatori più esposti al caro energia”.
Secondo quanto dichiarato da Cingolani, nel 2000 “consumavamo 71 miliardi di metri cubi di gas e ne producevamo 16,8 miliardi nostri. Nel 2020 siamo scesi a 70 miliardi come nel 2000 con la differenza che ne produciamo 3. I nostri stoccaggi sono buoni ma abbiamo un energy mix troppo dipendente dall’esterno anche se per fortuna abbiamo differenziato le fonti più di altri Paesi. Ma è evidente che questa cosa non ci aiuta ed è da sommare alla sindrome nimby anche per le rinnovabili”.
In altre parole, le politiche adottate nel recente passato non si sono rivelate efficaci a favorire la transizione ecologica e a mettere al riparo il sistema energetico nazionale da scenari di estrema complessità.
“L’aumento dei prezzi dell’energia è un’assoluta emergenza economica a livello nazionale ed europeo e va affrontata con tutti gli strumenti necessari e un’azione congiunta. Non può essere la battaglia di un solo paese ma deve essere risolta come azione di sistema”.
Antonio Carmine Vitale
(Amministratore Enega srl)
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