È stato inaugurato lo scorso 28 maggio il nuovo elettrodotto “Sorgente Rizziconi”, la linea elettrica da record che unirà la regione Sicilia alla Calabria, al resto della Penisola e quindi all’Europa attraverso il sistema elettrico italiano ad alta tensione. All’inaugurazione hanno preso parte, tra gli altri, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e i vertici di Terna. Con il via all’elettrodotto, Terna porta a completamento l’”unità” del nostro Paese dal punto di vista elettrico, collegando finalmente la Sicilia al resto della Penisola, grazie ad una linea ad alta tensione che unisce la Sicilia alla Valle d’Aosta, senza soluzione di continuità. L’opera consentirà inoltre di utilizzare meglio la produzione rinnovabile siciliana, soprattutto eolico e fotovoltaico, per oltre 700 MW, ed eliminerà il differenziale di prezzo esistente tra la Sicilia e l’Italia.
Un’opera da record
I numeri dell’opera rappresentano bene il valore tecnologico e di eccellenza di questa nuova infrastruttura: 105 km di lunghezza; utilizzo del più lungo cavo lungo 38 km e posizionato a trecento metri di profondità. L’installazione terrestre del cavo è stata tecnicamente tra le più complesse mai realizzate, con un pozzo verticale di 300 metri e un tunnel inclinato di 2,8 km di lunghezza e una pendenza del 12%. Il cavo sottomarino a 380 kV in corrente alternata (HVAC) è composto da due circuiti della lunghezza complessiva di circa 44 km, di cui 38 km per la parte sottomarina. Viene quindi scritto un record mondiale per i cavi ad altissima tensione a corrente alternata. Grazie a questa infrastruttura spariranno 540 vecchi tralicci e 170 chilometri di elettrodotto, con il passaggio della nuova linea che tocca tredici comuni in Sicilia e otto in Calabria.
Sostenibilità, eccellenza e risparmio in bolletta
È inoltre previsto un risparmio complessivo di circa 800 milioni di euro all’anno sulle bollette degli italiani, grazie alle tecnologie all’avanguardia che garantiscono anche, secondo gli esperti, una sensibile minore produzione di Co2, pari a circa 700mila tonnellate. Imponenti anche le soluzioni di ingegneria adottate, con un occhio alla sostenibilità. Per l’approdo del cavo in Calabria sono stati realizzati il più profondo pozzo verticale (che scende per quasi 300 metri dentro la montagna) e il più lungo tunnel orizzontale (2,8 km) per cavi ad altissima tensione mai costruiti fino ad ora al mondo. Sul lato calabrese il corridoio formato dal tunnel e dal pozzo ospita in modo del tutto invisibile i cavi elettrici del collegamento che arrivano dal mare e vanno direttamente alla stazione elettrica di Scilla a oltre 600 metri di altitudine, senza impatto esterno né sulla spiaggia né sulla zona naturalistica protetta circostante. A livello territoriale, l’opera coinvolge due province (Messina e Reggio Calabria) e 21 Comuni.
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