Nel 2013, le emissioni nazionali totali di gas serra sono diminuite del 6,7% rispetto all’anno precedente e del 16,1% rispetto all’anno base (1990). A darne notizia, è l’Inventario Ispra. Una riduzione complessiva di 84 milioni di tonnellate di CO2 (tra il 1990 e il 2013 le emissioni di tutti i gas serra sono passate infatti da 521 a 437 milioni), riscontrata in particolare dal 2008, sia per via della riduzione dei consumi energetici e delle produzioni industriali (a causa della crisi economica e della delocalizzazione di alcuni settori produttivi), che della crescita della produzione di energia da fonti rinnovabili (idroelettrico ed eolico) e dell’incremento dell’efficienza energetica.
I dati preliminari 2014 mostrano inoltre un’ulteriore flessione rispetto al 2013, con un livello emissivo totale pari a 417 milioni di tonnellate di CO2 equivalente. Dati incoraggianti in vista dei nuovi obiettivi globali Dati incoraggianti, soprattutto se si guarda ai nuovi obblighi di riduzione per gli anni 2013-2020 assunti dai Paesi, Italia inclusa, che hanno aderito al secondo periodo del Protocollo di Kyoto. In particolare, per l’Unione Europea e l’Italia tali obblighi sono pari ad una riduzione del 20% rispetto al 1990. Nel 2013 le emissioni di gas serra del settore energia in calo del 21,9%, rispetto al 1990.
L’incremento dell’utilizzo di fonti rinnovabili Rispetto al 1990, nel 2013 le emissioni delle industrie energetiche sono diminuite del 21,9%, a fronte di un aumento della produzione di energia termoelettrica da 178,6 Terawattora (TWh) a 192,9 TWh, e dei consumi di energia elettrica da 218,7 TWh a 297,3 TWh. Dall’analisi dell’andamento delle emissioni di CO2 per unità energetica totale, emerge che l’andamento delle emissioni di CO2 negli anni ’90 ha seguito sostanzialmente quello dei consumi energetici; solamente negli ultimi anni si delinea un disaccoppiamento delle curve, dovuto principalmente alla sostituzione di combustibili a più alto contenuto di carbonio con il gas naturale nella produzione di energia elettrica e nell’industria e ad un incremento dell’utilizzo di fonti rinnovabili.
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