In economia, quantità e qualità dei consumi di energia raccontano sempre dettagli importanti su cosa sta accadendo in ciascun paese.

In Italia, un bilancio sui consumi energetici del 2017 ci fornisce indicatori importanti dello stato di salute della nostra economia, anticipa le tendenze in corso e ci conduce agli scenari del futuro prossimo.

I dati presi in considerazione sono quelli di Terna, l’azienda che gestisce la rete di trasmissione di energia nel nostro paese e quelli dell’Unione Petrolifera. Questi numeri riguardano i consumi energetici del sistema Italia, le sue variazioni quantitative rispetto all’anno precedente e le sue trasformazioni qualitative.

Il dato che emerge più evidente è la crescita del consumo di energia elettrica, aumentato del 2%, mentre il consumo di petrolio è diminuito di 1,6%. Una prima valutazione di questi numeri conferma che la crisi iniziata circa dieci anni fa è terminata, almeno secondo questi importanti indicatori economici.

La crescita dei consumi è direttamente connessa alla crescita economica ma questi numeri indicano molto direttamente che è in corso una trasformazione economica e sociale, verso nuove direzioni: il petrolio è ancora importante ma non si identifica più unicamente con la produzione di energia.

La produzione e il consumo di energia avviene in una maniera gradualmente più efficiente e ci sono segnali che parlano di nuove tendenze che si consolidano. L’utilizzo sempre più diffuso di pannelli solari, il car sharing nelle principali città, l’Internet of Things, l’alta velocità, etc, sono proprio il segnale di importanti trasformazioni economiche e sociali.

Per essere più precisi sull’andamento dei consumi elettrici, l’Italia ha consumato complessivamente 320,4 miliardi di chilowattora nel 2017, appunto +2% rispetto all’anno precedente.

Per quanto riguarda i consumi petroliferi, invece, nel dicembre 2017 sono stati pari a 58,5 milioni di tonnellate, con un decremento proprio del’1,6% rispetto al 2016. Il fabbisogno di benzina scende del 4,1% e quello di gasolio dell’1,1%.

Se prendiamo in considerazione solo dicembre 2017, altro dato importante è che la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per l’87,6% dalla produzione nazionale. Il resto è il risultato del saldo dell’energia scambiata con altre nazioni.

Anche se complessivamente diminuisce la produzione nazionale netta, sono in aumento le  fonti alternative come quella geotermica, fotovoltaica e soprattutto eolica. Sono in diminuzione, invece, le fonti di produzione idrica e termica.

I numero esposti ci dicono cose che riguardano la nostra società. Come paese siamo in ripresa e in trasformazione, in direzioni che anticipano forse un nuovo modello di produzione e consumo, sostenuto, come sempre, dalle innovazioni tecnologiche nel settore dell’energia.

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