Accelerare la diffusione dei carburanti alternativi (come biocarburanti avanzati, elettricità, idrogeno e combustibili sintetici rinnovabili) e rimuovere gli ostacoli all’elettrificazione dei trasporti, integrando questi obiettivi ambiziosi con la realizzazione di sistemi di trasporto smart, tecnologie digitali, intermodalità, veicoli a emissioni zero. Ecco i punti principali della Strategia Europea per la Mobilità “low emission” presentata recentemente dalla Commissione Europea, nell’ambito di un pacchetto di misure che hanno l’obiettivo di accelerare la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, in vista della presentazione dei documenti di ratifica dell’Accordo di Parigi, la cui firma è in programma nel mese di settembre.

Tecnologia protagonista del nuovo piano

La strategia europea punta sulle opportunità offerte dalle nuove tecnologie e mira ad un forte coinvolgimento delle amministrazioni locali, fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione di traffico e inquinamento: dall’implementazione degli incentivi da destinare ai veicoli a basse emissioni, alle politiche finalizzate a incoraggiare la mobilità condivisa (bike e car sharing e carpooling) e quella in bici e a piedi. Infine, le politiche dell’Ue dovranno orientarsi verso un rinnovato impegno in termini di sforzi globali per controllare le emissioni prodotte dal trasporto aereo internazionale e marittimo.

Il budget

Un ruolo importante nella nuova strategia è giocato dal Piano di investimenti per l’Europa promosso dal Presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker. Inoltre, sono disponibili 70 miliardi di euro per i trasporti nell’ambito del Fondo strutturale europeo per gli investimenti che comprendono i 39 miliardi di euro a sostegno del passaggio verso una mobilità a basse emissioni, di cui 12 miliardi di euro destinati alla mobilità urbana sostenibile e low-emission. Nell’ambito del programma di ricerca Horizon 2020, sono disponibili per progetti di mobilità a basso tenore di carbonio 6,4 miliardi di euro.

Trasporti a basse emissioni

Le emissioni dei motori tradizionali dovranno essere ulteriormente ridotte a partire dal 2020; i veicoli a zero e basse emissioni dovranno guadagnare quote di mercato significative per poter migliorare la qualità dell’aria, in particolare nelle città. Con la strategia, la Commissione lancia una consultazione pubblica per rivedere l’attuale quadro legislativo per le norme post-2020 per auto e furgoni. Con l’obiettivo di migliorare le informazioni rivolte ai consumatori, la Commissione sta lavorando alla revisione della direttiva sul Car Labelling (ossia delle etichette che i produttori devono apporre sulle auto per informare circa costi ed emissioni dei modelli) e sulle norme relative agli appalti pubblici, nel quadro di una revisione della direttiva Clean Vehicles. Aspetto, quest’ultimo, che può rappresentare un potente strumento a sostegno, per esempio, della diffusione di autobus urbani a emissioni zero.