È fondamentale aumentare gli sforzi per ridurre le emissioni inquinanti di anidride carbonica e i piani strategici per la promozione di politiche sostenibili devono essere intensificati. E’ il grido d’allarme lanciato dall’Onu nel nuovo NDC (Nationally Determined Contributions) Synthesis Report, elaborato in vista della prossima conferenza Onu sul clima che si terrà a Glasgow a novembre. Si tratta della CoP 26 che ha subito uno slittamento di dodici mesi, a causa dell’emergenza Covid-19.
Il 2021, secondo le Nazioni Unite, dovrà essere l’anno in cui i paesi si pongono traguardi ambiziosi in merito al clima, cercando di fare molto di più per fermare le emissioni inquinanti. Questo, in particolare, anche per rispettare gli obiettivi previsti dagli accordi di Parigi nel 2015, cioè promuovere azioni per limitare il surriscaldamento globale a +1,5-2 gradi entro fine secolo, rispetto all’età preindustriale.
Il rapporto diffuso dall’Onu è incentrato sui diversi piani nazionali contenenti impegni e risultati in merito alla riduzione delle emissioni di CO2. Tracciando un bilancio al 31 dicembre 2020, lo studio evidenzia che 75 paesi, che rappresentano il 30% circa delle emissioni totali di gas-serra, hanno inviato piani nuovi o aggiornati, tra cui Gran Bretagna e Unione Europea. Tuttavia i veri giganti dell’industria mondiale, nonchè grandi produttori di emissioni nocive, come Cina, India e Stati Uniti, non hanno contribuito al rapporto non avendo inviato dati aggiornati.
Per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi, servirebbe tagliare le emissioni del 45% entro il 2030 in confronto al 2010. Con i piani nazionali fin qui intrapresi, invece, osserva l’Onu, si otterrebbe una riduzione inferiore all’uno per cento tra dieci anni.
“Servono coraggio, ambizione e determinazione per combattere senza incertezze i gravi pericoli del cambiamento climatico. Gli obiettivi previsti dall’Accordo di Parigi non sono un’opzione ma una strada obbligata per preservare il pianeta da rischi immani e garantire uno sviluppo sostenibile ed equo”.
Antonio Carmine Vitale
(Amministratore unico Enega srl)
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