“C’è un punto che è delicato. Riguarda l’energia e la nostra dipendenza dal gas. Dobbiamo lavorare per ridurre questa dipendenza e per fare fronte insieme, come Paesi dell’Unione europea, alle conseguenze dall’aumento dei prezzi e delle eventuali difficoltà di forniture”. Il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, fa il punto sulle drammatiche conseguenze economiche dell’invasione russa ai danni dell’Ucraina. Ed è proprio l’energia uno dei comparti maggiormente condizionati dal progredire della crisi militare e delle sue conseguenze. 

Commentando il possibile impatto delle sanzioni, l’ex premier ha spiegato che “non abbiamo una grande esposizione finanziaria, non dimentichiamo mai che la Russia è un Paese grande, non solo per dimensione ma anche per storia e tradizioni, ma è un Paese che ha un’economia che è più o meno la metà di quella italiana. Non stiamo parlando di un’economia con la quale c’è un livello di interscambio”. 

Gas al centro delle preoccupazioni, quindi: “Questo – ha sottolineato Gentiloni – è il nostro punto essenziale, non perché non ce ne siano altri. Ma gli altri punti: le interconnessioni bancarie, l’impatto su alcune materie prime, l’impatto sui costi del grano sono questioni che si possono affrontare con minore difficoltà che non il punto relativo alle forniture di gas che è quello più delicato”.