Gli europei sono molto meno preoccupati per i prezzi dell’energia, ma i timori sull’inflazione rimangono alti, come rivela un recente sondaggio realizzato da Eurobarometro. Se all’indomani dell’invasione russa dell’Ucraina, il timore per la sicurezza energetica era nella top 3 delle preoccupazioni per i cittadini europei, oggi si attesta solo al sesto posto. I risultati sono stati raccolti tra maggio e giugno 2023 tra cittadini residenti nei 27 stati membri e sono stati poi confrontati con i dati emersi  dall’edizione invernale, che copriva gennaio e febbraio.

Inflazione il timore il principale

L’inflazione e il costo della vita rimangono la principale preoccupazione per il 27% degli intervistati, seguiti a ruota dalla situazione internazionale (25%), con particolare riferimento alla guerra in Ucraina. L’immigrazione, invece, è balzata al terzo posto (24%), un aumento che può essere attribuito a una serie di recenti tragedie nel Mar Mediterraneo. Spazio anche per i timori legati al cambiamento climatico (22%) e alla situazione economica (17%) a completare le prime cinque preoccupazioni dei cittadini europei. Nel frattempo, l’energia registra il calo più forte su tutta la linea: dal 26% del precedente Eurobarometro, al 16% dell’ultima edizione.

Il cambio di percezione arriva dopo diversi mesi consecutivi di calo dei prezzi del gas: le negoziazioni presso il Title Transfer Facility (TTF), l’hub leader in Europa, hanno chiuso venerdì a 33 euro per megawattora, ben lontano dal dato a tre cifre che ha perseguitato i consumatori per la maggior parte del 2022.

Più stabilità nei mercati e maggiore ottimismo nei cittadini per il futuro dell’energia

La ritrovata stabilità nei mercati globali ha consentito ai governi di realizzare nuovi stoccaggi senza alimentare la spirale dei prezzi: i livelli riserva dell’UE sono attualmente quasi all’80%, rispetto al 60% dell’anno scorso. La diminuzione della sensazione di timore dei cittadini Ue è il risultato di una risposta che, in gran parte, ha avuto successo: un mix di iniziative politiche e fattori esterni che hanno lavorato insieme per riequilibrare il disallineamento tra domanda e offerta e mitigare le potenziali speculazioni.  Non a caso il 78% delle persone intervistate afferma di aver adottato misure per ridurre i consumi domestici di energia, o ha intenzione di farlo “nel prossimo futuro”.

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