L’Unione Europea ha posto come obiettivi al 2020 la riduzione delle emissioni di CO2 del 20%  e il raggiungimento del 20% nella quota di energia prodotta da rinnovabili, puntando al contempo a migliorare del 20% l’efficienza energetica. I sei paesi con le minori emissioni di gas serra appartengono tutti all’Europa dell’est e sono Lituania, Lettonia, Romania, Estonia, Slovacchia e Bulgaria. Quelli meno virtuosi sono Cipro, Portogallo, Spagna, Irlanda e Malta. È quanto emerge dal rapporto “Clima e ambiente 2020” realizzato in sinergia da AGI e Openpolis. 

Sul fronte delle rinnovabili l’Ue è riuscita a raddoppiare la percentuale di energia verde rispetto al 2004 (8,53%) ma nel 2017 non ha raggiunto l’obiettivo, fermandosi al 17,52%. Costi dei sistemi di produzione più bassi e nuovi sviluppi nelle tecnologie hanno portato all’aumento della quota di energie rinnovabili. A livello politico, l’attivazione di misure come sovvenzioni, crediti d’imposta e il conto energia hanno contribuito a questo buon risultato. 

La maggior parte dell’energia rinnovabile in Europa proviene da biocarburanti solidi, liquidi e gassosi, utilizzati soprattutto per il riscaldamento, la produzione di energia elettrica e il sistema dei trasporti. Nonostante il mancato raggiungimento dell’obiettivo sulle rinnovabili, i Paesi Ue hanno incrementato la percentuale di energie rinnovabili tra il 2004 e il 2017 e 15 hanno raddoppiato la loro quota. La Svezia conquista la palma di paese più virtuoso (54,5% di fonti di energia rinnovabile), seguita dalla Finlandia (41% di rinnovabili) e dalla Lettonia sul terzo gradino del podio (39%). A seguire, Danimarca (35%) e Austria (32%) a chiudere la top five. L’Italia si comporta bene: con il 18,27% di energia rinnovabile nel 2017, pur non raggiungendo l’obiettivo, supera di quasi un punto percentuale la media europea. Male invece Olanda (6,6%), Malta (7%), Belgio (9%) e Cipro (9,8%). Per quanto riguarda l’efficienza energetica il target Ue prevede di aumentarla del 20% il che significa che il consumo di energia non dovrà superare i 1.483 Mtoe (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio). L’Unione Europea è lontana dal raggiungimento dell’obiettivo: dal 2015, in realtà, il consumo di energia primaria ha subito un incremento piuttosto costante. 

“La sfida per raggiungere obiettivi ambiziosi in termini di sostenibilità deve necessariamente passare attraverso un forte impulso strategico europeo. L’Unione Europea, pur nella variegata complessità delle diverse realtà nazionali, va nella giusta direzione quando promuove l’adozione di politiche di efficienza energetica contribuendo a facilitare il raggiungimento degli obiettivi dei diversi paesi”.


Antonio Carmine Vitale (Amministratore unico Enega srl)