L’andamento del sistema energetico italiano è in continua evoluzione e segue i cambiamenti in corso nel nostro paese, nei suoi processi di produzione e di consumo. Il recente rapporto trimestrale Enea, quello che riguarda l’ultimo trimestre del 2017, realizza anche un importante bilancio dell’intero anno.

Il dato di sintesi è che nel 2017 i consumi finali di energia sono aumentati e le emissioni di CO2 sono diminuite. Andando nello specifico, i dati evidenziano che l’aumento del PIL dell’anno scorso ha avuto come conseguenza l’aumento dei consumi finali di energia, di circa (+1,3% rispetto al 2016). Le emissioni di CO2, invece, sono leggermente diminuite (-0,5%). I settori che maggiormente hanno contribuito a questo importante risultato sono quello dei trasporti e della generazione di energia elettrica, le cui emissioni sono diminuite rispettivamente del 2,2% e del 5%.

Complessivamente, visto che i consumi sono aumentati meno del PIL, è possibile affermare che ci sono dei passi avanti nel campo dell’efficienza energetica. Il settore industriale e quello civile consumano di più, coerentemente con l’andamento delle variabili guida (produzione industriale, valore aggiunto dei servizi e clima), ma in maniera più efficiente.

Inoltre, nel 2017 si è consolidato il ruolo del gas naturale come prima fonte primaria (fonte presente in natura, che non deriva da un processo di trasformazione), nel sistema energetico italiano. I consumi di gas continuano a crescere, registrando un +6% nel 2017. Il ruolo del gas sul totale dell’energia primaria si attesta dunque al 36,5%, raggiungendo quindi un nuovo massimo. I consumi di petrolio sono invece diminuiti dell’1%, scendendo sotto il 34% del mix energetico complessivo, mentre quelli di carbone sono diminuiti del 12%, raggiungendo il 6% del mix. La quota di energie rinnovabili sui consumi finali è in lievissimo aumento e raggiunge il 14,6% del totale.

La richiesta di energia elettrica, nel suo insieme è aumentata del 2% rispetto all’anno precedente e si attesta sui 320 TWh. Ciò è attribuibile soprattutto alla variabile climatica che ha spinto la crescita dei consumi nel nostro paese durante l’estate.

L’Italia continua, dunque, il suo percorso di transizione energetica, il rapporto trimestrale Enea conferma che in questo campo siamo pressoché in linea con gli obiettivi 2020, mentre non lo siamo ancora con quelli fissati per il 2030.

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