Il settore dell’energia, come altri settori strategici dell’economia, si trasforma soprattutto grazie a investimenti internazionali di grande importanza. La visione strategica espressa dalle decisioni di spesa dei diversi stati determina i miglioramenti di medio e lungo periodo.

Gli investimenti in infrastrutture sono un indicatore fondamentale per capire la direzione che prenderà il sistema europeo dell’energia e il ruolo che avranno i singoli stati in esso.

In questo senso, ha un peso molto importante la scelta dei membri dell’Unione Europea di investire per migliorare l’interconnessione europea delle reti di energia elettrica e gas.

Il 25 gennaio scorso, è stata approvata la proposta di finanziare, con 873 milioni di euro, una serie di progetti che riguardano la interconnessione energetica nel nostro continente.

Obiettivo dei 17 progetti finanziati è aumentare la competitività del sistema, nel rispetto del principio di solidarietà che lega i membri dell’Unione Europea, per arrivare ai consumatori finali con costi energetici inferiori.

I progetti che riguardano l’energia elettrica sono 8, quelli che riguardano il settore del gas sono 9. Meritano di essere citati almeno quelli più importanti, per grandezza dell’investimento e ruolo strategico.

L’elettrodotto di interconnessione Francia-Spagna nel golfo di Biscaglia vede soluzioni tecnologiche che permetteranno quasi di raddoppiare la capacità di interconnessione fra i due vicini in Europa, da 2.800 MW a 5.000 MW.

Un altro progetto finanziato coinvolge la Germania e consiste nella posa di 580 Km di cavi ad alta tensione sotto terra che permetteranno, tra le altre cose, di trasportare l’energia elettrica prodotta con fonte eolica da nord al sud del paese, dove è più forte la richiesta.

Per quanto riguarda le infrastrutture legate alla distribuzione del gas, un altro progetto è destinato a risolvere l’isolamento storico di Cipro, riducendo in questo paese il ruolo degli oli combustibili, nella direzione di una maggiore sostenibilità.

Cifre più contenute sono destinate a realizzare studi di fattibilità, per esempio quello che analizza le possibilità di un gasdotto tra Italia e Malta, che metta anche in questo caso un punto definitivo all’isolamento dell’isola dal resto d’Europa.

In definitiva, lo stanziamento disponibile per progetti che integrino le infrastrutture energetiche è maggiore di quello attualmente assegnato ai 17 progetti ammessi finora. La lista  dei progetti ammessi viene aggiornata ogni due anni a partire dal 2014 fino al 2020.

Complessivamente, la strategia di tutti i progetti nel loro insieme ha come obiettivo dichiarato la riduzione della dipendenza degli approvvigionamenti da fonti uniche, garantendo una maggiore sicurezza complessiva del sistema e una possibilità di scelta maggiore per tutti.

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