Il settore dell’energia sarà il volano per il rilancio dell’economia italiana post Covid. A pensarlo è un italiano su tre ( (il 36% degli intervistati) ma più di un cittadino su quattro (il 26%) teme che l’obiettivo della transizione energetica non sarà mai raggiunto. A rivelarlo è il sondaggio “Gli Italiani e l’energia”, realizzato da Ipsos per Legambiente e La Nuova Ecologia, recentemente presentato nell’ambito del Forum QualEnergia organizzato da Legambiente, La Nuova Ecologia e Kyoto Club in partnership con Cobat.
Il 71% degli intervistati, rileva il sondaggio, si dice però “ottimista” e fissa invece un orizzonte temporale per l’abbandono delle fossili: la maggior parte (il 57%) ritiene che il cambiamento avverrà entro il 2050.
Secondo lo studio, gli italiani hanno sempre più familiarità con il tema delle energie pulite (il 55%), ma appena il 6% dichiara di saperne molto. Per il 51% tra le fonti rinnovabili il sole è considerato quella più adatta alla produzione d’energia su vasta scala e con minore impatto su ambiente e società, seguito a distanza dall’uso delle biomasse e dal vento. Un ruolo importante, secondo molti degli intervistati, sarà giocato dal Recovery Fund e dall’Unione europea, nell’ottica di mobilitare investimenti e promuovere obiettivi improntati alla sostenibilità. Nell’ambito dei comportamenti domestici, se molti si dicono a favore dell’adozione di abitudini finalizzate a tutelare l’ambiente, al primo posto nella scelta di pratiche sostenibili c’è la sostituzione degli elettrodomestici con quelli a basso consumo. Al secondo, quella di puntare su fornitori energetici che utilizzano esclusivamente fonti rinnovabili.
“Consapevolezza, attenzione e responsabilità caratterizzano sempre di più l’approccio di cittadini e imprese sui temi della sostenibilità. Un elemento fondamentale per intraprendere come comunità, non solo nazionale ma globale, quel cambio di passo necessario a realizzare l’obiettivo ambizioso della transizione energetica”.
Antonio Carmine Vitale
(Amministratore unico Enega srl)
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