Entro il 2050, otto milioni di posti di lavoro in più nel settore energia, in particolare nelle rinnovabili, qualora venissero raggiunti gli obiettivi dell’accordo di Parigi. A sostenerlo è un rapporto realizzato da Rff-Cmcc european institute on economics and the environment (Eiee) in collaborazione con la University of British Columbia, Vancouver, e Chalmers university of technology, Gothenburg, pubblicato sulla rivista One Earth. Il lavoro analizza il sistema energetico a livello globale e l’impatto delle politiche climatiche e ambientali

In base a quanto elaborato dai ricercatori, i posti di lavoro potrebbero aumentare sensibilmente, passando dagli attuali 18 milioni a ben 26 milioni, se venisse rispettato l’obiettivo di limitare l’aumento del riscaldamento globale a due gradi centigradi. 

Secondo la ricerca, per dare la spinta necessaria al rilancio occupazionale del settore, è necessario attivare politiche attive affinché la transizione ecologica non si trasformi in perdita di posti di lavoro. E’ il settore dei combustibili fossili, infatti, a giocare attualmente la parte del leone in termini di numero di occupati. Il protagonismo delle energie rinnovabili e la creazione di nuovi posti di lavoro devono andare di pari passo con la ricerca di un equilibrio che consenta ai diversi paesi la compensazione di eventuali perdite

A oggi, infatti, sono oltre 12 milioni le persone impiegate nei comparti legati al carbone, petrolio e gas naturale. La dismissione di vecchi modelli industriali a favore della promozione delle energie rinnovabili rischia di incidere negativamente sui livelli occupazionali. I nuovi posti di lavoro, secondo il team di ricerca, sarebbero nell’84% dei casi nel settore delle rinnovabili, dell’11% in quello dei combustibili fossili e il 5% nel nucleare.

Mentre tenderanno a diminuire i posti di lavoro nel settore dei combustibili fossili, aumenteranno le possibilità occupazionali nei comparti dell’energia solare ed eolica.

“Fondamentale centrare i target individuati negli accordi di Parigi. Questi obiettivi devono coniugarsi con una transizione energetica armoniosa e rispettosa dei livelli occupazionali. Salvaguardia dell’ambiente e sostenibilità devono camminare insieme a sviluppo e occupazione, sempre”.

Antonio Carmine Vitale
(Amministratore Enega srl)